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NARNI, 27/01 (Al. Men.) – A sorpresa, nel bel mezzo dell’allenamento pre-partita, è arrivato il borsone. Nuovo di zecca, come lo desiderava. Grande per contenere comodamente tutto quello che serve per la doccia e per una partita di pallavolo. E con una grande scritta su di un lato che dice “Narni Volley”. Un evento, perché da tre anni Eleonora Vittori si allena e gioca con tutte le altre che sono dotate di borsone. Lei arriva in palestra con una borsa di una fantomatica società sportiva. Ma non ha mai fatto una protesta. E, se ha fatto una richiesta, l’ha fatta sottovoce, timidamente. Quasi che pensasse di non meritarlo quel borsone. E invece no: lo merita. Eccome.
Quando è arrivata in palestra – era la stagione 2012/2013- aveva già 14 anni ma non aveva mai giocato a pallavolo. Fu inserita in un gruppo Under 16, tutte nate nel 1999 come lei ma alcune con anni di militanza pallavolistica alle spalle. L’hanno messa al centro dell’attacco valutando piu’ la sua altezza che non per la bravura. In un ruolo, cioè dove appari poco ma dove puoi favorire l’attacco delle bande e degli opposti. E lei tranquilla, mai un’osservazione, mai un accenno di protesta. Ha sempre ascoltato i consigli degli allenatori, si è sforzata di imparare e ora gioca titolare in Prima Divisione e in Under 18. Ma non solo: è una delle colonne di quelle due squadre e oramai si è anche sciolta e gioca indifferentemente al centro o in posto quattro. Il suo limite resta la battuta: capita che la palla non arrivi alla rete o che vada oltre il limite del campo avversario. Un difetto generalizzato, questo. Come fosse un virus che quando attacca contagia tutte. E fa rabbia perché a volte ci sono partite in cui si regalano troppi punti alle avversarie. Ma sono capitate anche gare (vedi la gara di Perugia contro L’Aurora Volley) in cui non ha sbagliato nulla, rasentando la perfezione. E ad una ragazza che ha ancora diciassette anni e con appena tre anni di attività non puoi chiedere di piu’. Devi solo darle un borsone grande. Tanto grande da contenere tutti i sogni possibili e immaginabili e augurarle che si avverino.
Eleonora studia. Come tutte le nostre ragazze. Vive in una frazione periferica di Narni anche piuttosto lontana. Non ha grandi distrazioni. Con le sue compagne di squadra si è creato un legame solidissimo anche grazie al fratello maggiore che è fidanzato con la capitano della squadra della scorsa stagione. Ma per Eleonora, venire in palestra non è mai una cosa semplice: i genitori sono impegnati nel lavoro, il fratello che ha la patente e l’auto spesso non è disponibile ad accompagnarla e lei è costretta a chiamare l’azienda Umbria Mobilità e chiedere se una navetta può passare a prenderla. Poi aspettare che arrivi. Al freddo d’inverno e al caldo d’estate. Poi ancora farsi una ventina di chilometri su quel mezzo e un bel pezzo di strada a piedi per arrivare in palestra. Se non è passione per la pallavolo questa, ditemi voi che altro è. E ditemi voi perché la vita deve essere così complicata per qualcuno che ha passione e tanto semplice per chi, magari, viene in palestra tanto per uscire di casa.
Sono certo che Eleonora, come tante sue compagne, avrà un futuro professionale brillante perché è capace e ha la tigna giusta. E mi piace pensare che un giorno lontano, quando avrà una famiglia e dei figli, capitandole tra le mani questo borsone, si fermasse un secondo ricordando questi giorni.
Tanti auguri Eleonora.
P.S. – Conservalo, questo borsone. Perché non ne avrai un altro!
Grazie